Storia e Tradizioni
Quest’area era abitata già in tempi pre-Romanici dai Piceni e da altre tribù di stirpe italica.
Conosciuta anticamente come Samnium, nel Medio Evo il nome della zona fu cambiato inAprutium. Nel XII secolo, l’imperatore Federico 1º cambiò il nome in Listitieratu Aprutii e la regione divenne parte del Regno dell’Italia del Sud. L’Aquila, l’attuale capoluogo della regione, fu probabilmente fondata nel 1254 in seguito a una rivolta popolare contro l’imperatore iniziata nella zona occidentale della regione.
Il Regno dell’Italia del Sud fu dapprima dominato dalla Spagna,poi dall’Austria ed infine, nel 1735, divenne proprietà dei Borboni. Quando Napoleone assunse il potere in Francia, nominò suo cognato Joachim Murat re dell’Italia del Sud. Il poeta locale Gabriele Rossetti, nativo di Vasto, fu nominato Segretario della Pubblica Educazione nel governo di Murat. In seguito Rossetti visse in esilio a Londra dove suo figlio, Dante Gabriele Rossetti divenne noto come pittore e fu fra i fondatori del movimento pittorico dei pre-Raffaeliti.
Nel 1860, in seguito alle campagne vittoriose di Garibaldi e l’unione dell’Italia in un unico regno, l’Abruzzo e il Molise furono riuniti in una singola regione col nome di Abruzzo e Molise. É solamente nel 1963 che le due regioni sono divenute due entità amministrative separate.
Il nuovo governo dell’Italia unita ampliò lavori di opere pubbliche già iniziate dai Borboni, inclusa la bonifica del Lago di Fucino, con la conseguente creazione di 140 chilometri quadrati di eccellente terreno agricolo. Inoltre furono costruite nuove strade e una rete ferroviaria e, nel 1923, venne istituito il Parco Nazionale d’Abruzzo, una vasta area di 400 chilometri quadrati che è divenuta santuario della complessa flora e fauna locale. Negli anni 70 e 80, la costa Adriatica della regione ha visto la nascita di un’economia più industrializzata e di strutture turistiche che, unite, hanno portato nella regione una nuova stabilità economica.
I Vini
In Abruzzo si produce un solo vino DOCG e tre vini DOC. Nonostante questi abbiano nomi di rispetto, sono quasi totalmente sconosciuti all’estero e, spesso, vengono erroneamente giudicati di poco pregio e di bassa qualità.
La ragione principale per questo stato di cose è dovuta in gran parte al fatto che, come in buona parte dell’Italia meridionale, è in corso una lenta transizione dalla produzione di vino all’ingrosso alla produzione di vini più raffinati destinati all’imbottigliamento. In altre parole, è in corso il passaggio da un tipo di produzione prettamente industriale ad una produzione più artigianale dove, una produzione artigianale più limitata nella quantità ma più curata e di qualità superiore può trasformarsi in un meritato successo commerciale.
Nonostante la situazione stia lentamente cambiando, un certo numero di esperti del vino tendono a guardare dall’alto al basso la produzione enologica del mezzogiorno. Di sbagliato in questa valutazione, c’è il fatto incontrovertibile che alcuni vini sia francesi che italiani prodotti nelle regioni settentrionali che godono di un certo favore contengono in varia misura vini abruzzesi. Infatti buona parte della produzione locale viene tuttora spedita al nord all’ingrosso per essere usata da taglio.
I quattro vini DOC abruzzesi sono il Contro Guerra, il Trebbiano d’Abruzzo, il Montepulciano d’Abruzzo e il Montepulciano d’Abruzzo Colline Termane.
Gli ultimi due non vanno confusi con il Vino Nobile di Montepulciano della Toscana. Mentre il Montepulciano di Toscana prende il nome dalla zona in provincia di Siena dove viene prodotto, quello abruzzese prende il nome dal vitigno dal nome omonimo.